Drammaturgia finalista al Premio Hystrio Scritture di Scena 2016
SINOSSI
“Le persone decidono di non lasciarsi, o decidono di stare insieme?”
Una storia in bilico tra picchi di comicità e abissi di solitudine.
Un racconto delicato e amaro di un amore che prova, in tutti i modi, a proteggersi dal freddo dell’inverno.
E ed F vivono insieme in un piccolo appartamento situato al terzo piano di un palazzo.
La tv è rotta, c’è un compleanno da festeggiare e una decisione da prendere. Il fuori è un’eccezione. Rimangono chiusi in un tempo indefinito: un giorno, come una vita, dentro quattro mura. Inseguendo il giorno migliore per uscire e aspettando il momento migliore per vivere. Io e te, da indagare e scoprire lentamente, perché se affrontato forzatamente rischia di far appassire le rose. E servirebbe un bonsai, o un girasole a dar colore alla loro stanza, ma tutto si consuma, in un tempo che non ha più tempo.
Essere sinceri solo nell’ombra… in quei brevi e rari momenti di solitudine.
Alcuni momenti di silenzio rimangono piccoli granelli in mezzo a una distesa infinita di terra. Le rughe, il ristorante, i vicini, la polvere, il ripostiglio, un signore con il cane, una cravatta troppo stretta, l’insonnia, la musica. Trovarsi o disperdersi.
“Dicono che dall’alto sembriamo piccolissimi, minuscoli.
Piccolissime scie che si muovono.”
APPUNTI DI REGIA E DRAMMATURGIA
La prima stesura del testo è stata scritta nel 2015. In quell’anno, le parole e le situazioni descritte sarebbero sembrate quasi surreali. Una condizione di ‘chiusura’ verso l’esterno, quasi paradossale, quella che si ritrovavano a vivere i due protagonisti della storia. Oggi, invece, il testo sembra affrontare e indagare, in maniera puntuale, il tempo appena trascorso. Nel corso degli anni, la drammaturgia ha subito sostanziali modifiche. Il processo, che il tempo ha messo in atto, è stato come uno scavare sempre più nelle parole e nei sentimenti, creando un percorso ‘interno’ a questa buca sotterranea. Fino a stanare qualcosa di nascosto che in superficie non si riesce a vedere.
RASSEGNA STAMPA
“…il vero tema è allora il tempo, che passa ma non cambia nulla, col loro essere pronti, ma sempre quasi…
E Masella e Zeetti riescono a dare la giusta, difficile misura a questa loro danza di chi sa che si sta tutti assieme
ma si è sempre drammaticamente, comicamente soli.
(Paolo Petroni – Ansa.it)
“…lo spazio diventa subito familiare e caldo, nella naturalezza dei dialoghi di Daniele Aureli
che non si smentisce firmando anche stavolta un’interessante, delicata e laboriosa drammaturgia.
È un testo che brulica in profondità come un formicaio.
Gli attori Ciro Masella e Giulia Zeetti costruiscono sulla loro dialettica una poetica del quotidiano, creando un microcosmo umano che cerca di salvarsi dalla polvere.”
(Lorena Martufi – Persiinsala)
“…due bravi attori come Ciro Masella e Giulia Zeetti. Credibili e con i nervi a fior di pelle.
Un po’ di Ionesco, un tocco di minaccia alla Pinter, con la polvere che cade misteriosamente dal soffitto
e poi la caccia alle formiche, ed il gioco è fatto.”
(Walter Porcedda – Gli Stati generali)
“Li vediamo parlare come se al mondo fossero rimasti soltanto loro due. …beckettianamente, restano chiusi in casa
a parlare delle cose che più assalgono i loro pensieri.
Ad un tratto i due si abbracciano. Vogliono capire il gradiente del loro amore.”
(Gigi Giacobbe – Sipario)
LA SINDROME DELLE FORMICHE
UNA PRODUZIONE
CARACÒ
UNO SPETTACOLO
CARACÒ
con il sostegno di C.U.R.A. centro umbro residenze artistiche | La Mama Spoleto | Micro Teatro Terra Marique | Spazio Mai Perugia – si ringrazia: Teatro Stabile dell’Umbria
Drammaturgia finalista al Premio Hystrio Scritture di Scena 2016
CON
Ciro Masella e Giulia Zeetti
DRAMMATURGIA
Daniele Aureli
DRAMATURG
Giusi De Santis
PRODUCER E ASSISTENTE ALLA REGIA
Matteo Svolacchia
MONDI SONORI
Gianfranco De Franco
LUCI
Massimiliano Burini
REGIA
Massimiliano Burini e Daniele Aureli
OCCHISULMONDO / CARACÒ
Referente: Matteo Svolacchia
phone: 334/2668169
mail: distribuzione@caraco.it
web: occhisulmondo.org – www.caraco.it