“Quando mastichiamo un Cracker, il rumore che percepiamo dentro di noi è maggiore rispetto al rumore che sentono le persone che ci sono accanto. E così quando proviamo dolore.”
Teoria del Cracker
In un piccolo paese di 900 abitanti una donna si ammala.
A pochi passi da lì, una città situata nel cuore dell’Italia ha come arterie fabbriche e inceneritori. Si producono nuvole grigie.
In questo cuore, che batte irregolare, in nove anni si sono ammalati 3736 uomini e 3089 donne.
“È lu bruttu male”, qualcuno dice in giro.
Una storia di nuvole tossiche e di amianto che coinvolge e sconvolge una nazione, un paese, una famiglia.
Bisognerebbe, forse, imparare a restare in apnea. Perché respirare non è più così semplice.
Ambientato in una provincia italiana, una delle quarantaquattro aree inquinate oltre ogni limite di legge, lo spettacolo scava all’interno di una società apparentemente silente, per far risuonare le urla nascoste di un’umanità ferita.
Al vaglio di una lente d’ingrandimento, da un punto di vista inusuale e scomodo, la storia è narrata dalla stessa malattia, ospite inaspettato e indesiderato dentro ad un corpo inconsapevole.
Immagini ironiche e spietate che, insieme alle parole dell’insolito narratore, raccontano la storia di un paese, dei suoi abitanti e di una donna che, come altri, camminava e respirava sotto un cielo ricoperto da nuvole grigie.
La Teoria del cracker indaga l’invisibile e il suo paradosso. Un pugno stretto pieno di rabbia e poesia che, con violenta intensità, sbriciola tutto, lasciando tracce di un inno di-sperato alla vita.
RASSEGNA STAMPA
[…] Dentro una nuvola, tra la luce decompressa in cui traspare una stasi polverosa, il gesto reiterato di scrollarsi qualcosa di dosso si impone nell’oscurità della scena. […]La povera resta sospesa, crea ombre, crea altra consistenza, l’inconsistenza. Cosa resta. Cosa. Se c’è sempre, questa polvere. Nelle parole degli altri, sulle spalle degli emarginati dalla comunità, nell’aria che trasporta ciò che invisibile si alza e di nuovo si posa, entra nel respiro in forma di profumo, sapere, intensità, ma insieme sa essere fumo, scoria, residuo negli organi; e diventa corpo dell’uomo, lo consiste, lo ammala, lo distrugge. Non va via, anche quando va via il corpo.[…]
Simone Nebbia – Teatro e Critica
malattia, la sofferenza di una donna, in un piccolo paese di 900 abitanti,
dominata da fabbriche e inceneritori. […] dove la polvere sembra
quasi coprire le parole ma dove la vita si ostina a mantenersi salda.
Mario Bianchi – Eolo
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[…]La scelta registica di lasciare tutto all’attore e al suo corpo – la cui forte presenza scenica non ci fa mancare nulla – tiene lo spettatore in balia di un fiume di concatenamenti in piena[…]
Elena Zeta – U’Crivu
https://www.teatroecritica.net/wordpress/wp-content/uploads/2018/05/U-Crivu-2-2018.pdf
TEORIA DEL CRACKER
UNA PRODUZIONE
OCCHISULMONDO
con il sostegno di Fontemaggiore – Centro di produzione, Corsia Of – Centro di Creazione, Spazio Zut Foligno, Teatro Thesorieri di Cannara, Centro Danza Perugia.
si ringrazia: Premio Tuttoteatro.com Dante Cappelletti, Spin Off Roma, Pro Loco Cesi
CON
Daniele Aureli
PRIMO SPETTATORE
Massimiliano Burini
DRAMATURG
Giusi De Santis
ASSISTENZA AL LAVORO
Amedeo Carlo Capitanelli e Matteo Svolacchia
CURA DEL SUONO
Nicola “Fumo” Frattegiani
LUCI
Christian Sorci
DRAMMATURGIA E REGIA
Daniele Aureli
ORGANIZZAZIONE
Elena Marinelli
GRAFICA LOCANDINA
Francesco Capocci
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OCCHISULMONDO / CARACÒ
Referente: Matteo Svolacchia
phone: 334/2668169
mail: distribuzione@caraco.it
web: occhisulmondo.org – www.caraco.it