NOTE DI REGIA
A cosa serve il Teatro? A cosa servono i classici? Non c’è niente di più di questa domanda nella scelta di tentare una nuova messa in scena di un’opera così maestosa come l’Amleto. Se il compito di questa società è distruggere l’animo umano e lo spirito degli uomini, sacrificando l’arte a vantaggio dell’economia di mercato, allora anche i classici, i libri e tutto quello che appartiene all’arte può essere dimenticato, bruciato in un grande falò. Crepino gli Artisti ci verrebbe da gridare, citando un profetico T. Kantor, ma non prima di combattere fino all’ultimo verso. Abbiamo scelto di interrogarci sull’arte dell’attore, eliminando ogni orpello dalla scena. Lo spazio vuoto e 7 attori: niente di più. Evocare un ambiente, un momento preciso, nel quale lo spettatore insieme all’attore compie l’atto creativo attraverso l’immaginazione. Abbiamo scelto di sviluppare una drammaturgia che mettesse in evidenza dell’opera Shakesperiana la caduta di una stato, il marciume della società, l’avidità e la perdità di responsabilità. Si, perché se un classico deve servire a qualcosa, a nostro avviso oggi deve essere letto e raccontato, mettendo in evidenza il rapporto che esso ha con la società in cui viene rappresentato. C’è del marcio in Danimarca, c’è del marcio in Italia, c’è del marcio in questa società. Gli uomini dimenticano, troppo impegnati a compiere il loro cammino personale, i loro vizi, i loro desideri, le loro priorità.
Dimenticano e uno stato marcisce. Tutto è alla deriva, è la follia. Ognuno di noi è un Principe, circondato da marionette, manipolato dal sistema e in lotta con la sua coscienza. Ognuno di noi è chiamato alla responsabilità. Essere o non essere. Tutto qui.
RASSEGNA STAMPA
[…] A volte il teatro ci regala bellissime sorprese, veri e propri miracoli in un momento così difficile per quello italiano. E il miracolo pienamente riesce. Abbiamo assistito davvero, con “Un Principe”, a una delle versioni più emozionanti viste in questi ultimi anni del capolavoro di Shakespeare. […] leggi tutto
Mario Bianchi – Klp Teatro
[…] Questo Amleto manifesta la sua potenza senza ricorrere all’eloquio retorico che da sempre lo contraddistingue, concentrandosi bensì sull’espressività del gesto minimo che nella sua essenzialità restituisce un’immediatezza drammatica da Teatro Nō. Ecco insomma che la delicatezza, la sensibilità, i dubbi bisbigliati a mezza voce da questo PRINCIPE ci mostrano una rivolta timida ma determinata al “marcio” di quel vasto regno chiamato mondo e con una profondità di umore orientale, umiltà e debolezza si trasformano allora nella vera forza dell’individuo solo. […] leggi tutto
Giulio Sonno – Paper Street
[…] Occhisulmondo acclamata al Brecht. UN PRINCIPE di grande maestria. Un Amleto come quello di Massimiliano Burini non s’era mai visto. Non una semplice rivisitazione, ma una riscrittura che mantiene l’essenziale del capolavoro di Shakespeare. In uno spazio nero, vuoto di orpelli, si dipana il dramma del potere che erode le coscienze e induce a una sofferta rivolta. Giganteggiano gli attori, tutti. Da urlo i costumi disegnati da Skizzo (Francesco Marchetti). La compagnia Occhisulmondo è arrivata al top delle sue performance. […]
Sandro Allegrini – Corriere dell’Umbria
UNA PRODUZIONE
OCCHISULMONDO
in co-produzione con
Regione Umbria
Comune di Perugia
Centrodanza
Associazione Demetra Centro di Palmetta
Teatro Cucinelli
Teatro Mengoni
con il sostegno di Teatro Stabile dell’Umbria
CON
Daniele Aureli
Amedeo Carlo Capitanelli
Andrey Maslenkin
Greta Oldoni
Raffaele Ottolenghi
Matteo Svolacchia
Giulia Zeetti
COSTUMI E SCENE
Francesco SKY Marchetti
REALIZZAZIONE COSTUMI
Elsa Carlani Caschemire
SOUND DESIGNER
Nicola “Fumo” Frattegiani
ASSISTENZA ALLA REGIA
Matteo Svolacchia
DRAMMATURGIA e REGIA
Massimiliano Burini
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DISTRIBUZIONE
Referente: Matteo Svolacchia
phone: 334/2668169
mail: distribuzione@caraco.it
web: Caracò